Il progetto Il Bosco Magico nasce per sostenere il percorso di crescita dei bambini dai 3 anni ai 6 anni , in relazione con tutte le persone che fanno parte della comunità educante del progetto, famiglie, accompagnatori, bambini e bambine.

Nella comunità educante i processi di apprendimento sono un aspetto spontaneo di ogni attività, perché avvengono mentre si vive insieme agli altri dedicandosi a ciò che interessa.

In questo orizzonte l’apprendimento non avviene attraverso l’insegnamento esplicito di nozioni e competenze stabilite a priori dall’adulto, ma si realizza a partire da una motivazione intrinseca personale ed è mediato dalle prospettive di tutti i partecipanti ognuno in un costante processo di formazione.

Il progetto del Bosco Magico non è mai strutturato con una definizione a priori ma in costante movimento e mutamento, dato che si basa sul principio del programma emergente. Questo concetto esprime una visione della programmazione degli apprendimenti capovolta rispetto alla visione tipica della scuola tradizionale.

In questa cornice non sono gli adulti a stabilire a priori gli obiettivi di apprendimento, ma sono i bambini stessi che, seguendo la propria motivazione intrinseca, indirizzano ognuno il proprio percorso di apprendimento. In questo processo, gli adulti non sono passivi o estranei, ma hanno responsabilità ben precise:

• osservano i bambini;

• documentano i loro giochi, le loro attività e le loro dinamiche relazionali;

• riflettono sul significato e senso profondo di questi giochi, attività e dinamiche;

• valutano quali azioni possano essere intraprese per sostenere il benessere e gli apprendimenti.

Queste azioni sono i cosiddetti rilanci e hanno l’obiettivo di facilitare l’accesso a informazioni, risorse e materiali che possano servire ai bambini nei loro percorsi di sviluppo.

Il progetto del Bosco Magico è un progetto che lavora in stretto contatto con le famiglie sul riconoscimento dei bisogni del bambino.

Per gli adulti è fondamentale imparare a leggere i bisogni dei bambini e riflettere su come sostenerli a trovare energie per soddisfarli.

Questo non significa soddisfare tutte le richieste dei bambini poiché i bisogni possono essere espressi con richieste non adatte al contesto o poco centrate.

Piuttosto si tratta di aprire un dialogo per identificare il bisogno e fare proposte alternative.