Pedagogia del Bosco
La Pedagogia del Bosco è una visione dell’infanzia e dell’apprendimento, fondata sul rapporto con il selvatico e sull’autodirezione, che promuove l’esperienza educativa. Include immersione nel selvatico, apprendimento come ricerca, programma emergente, comunità educante, educazione al rischio e vita al campo base.
Il progetto
La pedagogia del Bosco non è un metodo, non è una scatola organizzativa, ma è una visione dell’infanzia, dell’apprendimento delle interazioni tra bambini e adulti complesse e ampie, che può sostenere a 360 gradi esperienze educative anche molto diverse e che ha come caratteristica fondamentale quella dell’apprendimento autodiretto situato all’interno di una comunità di appartenenza specifico e incentrato sul gioco.
Del Bosco non perché si possa fare solo nel bosco ma perché è una pedagogia che affonda le sue radici nel rapporto con il selvatico.
È nel selvatico che si costruisce il senso della Pedagogia del Bosco dove il bosco è il simbolo di un ambiente significativo dove la relazione tra uomo e altre speci è al massimo della sua espressione.
La Pedagogia del Bosco si caratterizza nel Bosco ma non nasce e finisce nel bosco, perché l’ interazione tra adulti-bambini e ambiente è un’interazione che si costruisce nel selvatico e diventa un atteggiamento che i bambini con gli adulti possono portare altrove.
Il quadro complesso di questo approccio pone l’attenzione su temi che è necessario esplicitare per comprendere il senso e la portata della Pedagogia del Bosco.
Le sei tematiche sono:
- Immersione nel selvatico
Il contatto continuo e intenzionale con un’ambiente selvatico fin dai primi anni di vita è una base imprescindibile per uno sviluppo sano ed equilibrato dei bambini e lo sviluppo di tutte le competenze essenziali per l’apprendimento e la vita; solo superando un approccio antropocentrico all’educazione possiamo dare ai bambini la possibilità di scoprire le potenzialità della loro esperienza in questo mondo. - Apprendimento come ricerca
I percorsi di apprendimento significativi sono unici, imprevedibili, non lineari, e si basano sulla motivazione intrinseca e sull’uso di domande aperte, di ricerca e di autoriflessione; le relazioni (con gli adulti e i pari), l’esperienza diretta, la ricerca e, soprattutto, il gioco spontaneo sono i canali privilegiati dell’apprendimento. - Programma emergente
Le attività, le esperienze, i temi e gli obiettivi dei percorsi di apprendimento emergono progressivamente dall’interazione tra bambini, adulti e ambiente: gli adulti hanno il ruolo di accompagnatori e hanno il compito di seguire i percorsi dei bambini grazie a un’azione di testimonianza e ricerca che, tramite un processo di osservazione, documentazione, riflessione e rilanci progettuali, sostiene i percorsi di apprendimento dei bambini, quando necessario. - Comunità educante
Poiché l’apprendimento avviene attraverso esperienze sociali, è necessario che intorno ai bambini si crei una comunità che collabora al loro accompagnamento sulla base di un accordo chiaro su valori, obiettivi e strumenti; il patto intergenerazionale per l’accudimento dei bambini deve essere basato sulla fiducia, sulla reciprocità e sull’amore incondizionato perché li sostenga davvero nella loro ricerca di equilibrio tra sapere tradizionale e innovazione. - Educazione al e con il rischio
Il rischio viene accolto come parte ineliminabile dei percorsi di apprendimento e caratterizzante la vita degli esseri umani, come opportunità di crescita e scoperta, dimensione conoscibile con l’esperienza diretta e competenze cognitive, sociali ed emotive; ogni singola persona (adulta o bambina) ha e può sviluppare competenze per la gestione del rischio (preventive o dinamiche), e deve rimanere protagonista delle proprie strategie per affrontare i rischi che caratterizzano le proprie esperienze. - Vita al campo base
I principi organizzativi degli spazi antropizzati devono essere incentrati su bisogni organizzativi autentici, devono favorire l’autonomia, la partecipazione e la risposta ai bisogni di ciascuno; il campo base è insieme una base sicura e un luogo di passaggio verso esperienze diverse e di ritorno e rielaborazione delle stesse; la sua organizzazione è sempre in dialogo con il selvatico , aperta al cambiamento e rispecchia ognuno degli altri cinque principi.
Da Pedagogia del Bosco Educare nella natura per crescere bambini liberi e sani di Selima Negro